Isis e infibulazione: i cittadini di Mosul confermano la bufala

A conferma e sostegno dell’analisi di Trombetta, ci siamo permessi di fare la prova del nove e chiedere a due fonti che vivono ancora in Mosul, se abbiano mai visto questo editto o sentito di esso. Le fonti, consultate ieri sera, e di cui non fornisco le generalità per motivi di sicurezza, ma che posso dire essere entrambi giovani, maschi e musulmani, riferiscono di questa situazione e condividono gli ultimi documenti ufficiali prodotti da IS nella città. Ma non c’è traccia del documento che Adn kronos ha battuto, lanciandolo come un proclama ufficiale.

Prima fonte Y. : “Tutti i proclami di IS che IS intende rendere validi a Mosul, vengono pubblicati su account ufficiali on line ma, soprattutto, vengono distribuiti per noi e appesi nella Grande Moschea di Mosul, quella dove al-Baghdadi ha tenuto il suo primo discorso ufficiale.

"Innanzitutto, riguardo a questo documento, è evidente la sua non autenticità perché la stampa non è corretta”. La fonte, evidenziando esattamente gli stessi difetti di cui parlava Trombetta, aggiunge: “E’ evidentemente falso. Se fosse stato vero, l’avrebbero fatto girare ovunque e in tutte le moschee per obbligarci ad applicare la loro legge. E sarebbe stato pubblicato in prima battuta nella Grande Moschea”.

A riprova, la fonte invia due documenti “originali” di IS, distribuiti in fotocopie da IS nelle moschee per consentirci il confronto. Il primo (in basso) è un documento che regolamenta il mercato degli affitti delle case. “IS – dice la fonte – “calmiera” il mercato e desidera abbassare le quote di pagamento degli affitti e renderle uguali per tutti i cittadini di Mosul.

Il secondo (ancora in basso) si riferisce all’uso dei generatori di corrente che – dice l’editto – devono essere accesi per 10 ore, non di più, e il costo di un gallone deve essere di 7mila iraqi dinars, non di più”.

Nulla è stato diffuso o discusso a proposito di moralità o di costume? La seconda fonte, M. comunica: “L’unico editto in merito diffuso ha forzato i commercianti a porre dei veli neri sui volti dei manichini nei negozi, questo perché è proibito utilizzare statue o comunque rappresentare la figura umana secondo la sharia, in accordo con ciò che afferma il Corano”. La notizia è confermata e corredata fotograficamente ancora da The Independent.

Nulla che riguardi la circoncisione femminile? “No, mai sentito. Assolutamente no. Confermo che hanno distribuito l’editto secondo cui tutte le donne devono circolare velate, i jeans sono banditi e lo è ogni forma di abbigliamento occidentale (foto sotto).Posso dire che per il momento sono molto concentrati sulle minoranze religiose e tribali, dai cristiani di tutte le specie agli yazidi e turcomanni, dagli sciiti ai sufi. Anzi, posso dire che sono molto meno morbidi con i musulmani che si mostrano ostili che con tutti gli altri. Hanno distrutto la tomba di Jona e la moschea sconsacrata dell’imam Aoun Bin al-Hassan. Le minoranze scelgono forzatamente di andare via. E’ un incubo”

 

La fonte Y aggiunge: “Il documento che la stampa occidentale ha fatto circolare non è stato diffuso da nessun organo di stampa iracheno appunto perché non è corretto e nessuno l’ha preso sul serio, ma comunque non possiamo escludere che in futuro IS non possa fare un editto anche su questa pazzia o su tutte quelle che abbiano in mente. Chi può dirlo? Vi dico che andranno avanti finché qui la gente non  scoppierà. Gli abitanti di Mosul hanno iniziato ad odiarli e quelli che siamo rimasti siamo quasi tutti musulmani. Al posto di dare spazio a false notizie, perché non fate arrivare nelle sedi opportune il nostro disappunto e la nostra riprovazione nei loro confronti. Fate qualcosa o starete a guardare come avete fatto e continuate a fare per la Siria?”

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